Maggio 23, 2025

Stop al cumulo tra indennizzo e risarcimento: cosa cambia per chi si assicura?

Magistrati in toghe rosse

La Cassazione ha parlato chiaro: non si può ottenere un doppio ristoro per lo stesso danno. Con l’ordinanza n. 3429 del 2025, la Suprema Corte ha ribadito un principio importante per il mondo assicurativo: l’indennizzo previsto dalla polizza infortuni non può sommarsi al risarcimento ottenuto dal responsabile civile.

Facciamo chiarezza: cosa significa in pratica?

Supponiamo che un autotrasportatore subisca un infortunio sul lavoro causato da un terzo. Se ottiene un risarcimento completo da parte del responsabile (o dalla sua assicurazione RCA/RCT), non potrà poi chiedere un ulteriore indennizzo alla propria polizza infortuni per la stessa voce di danno.

Lo scopo di entrambe le tutele (risarcimento e indennizzo) è quello di ristorare un danno, non di generare un guadagno. La Cassazione parla infatti di evitare un “arricchimento senza causa”.

Perché questa sentenza è importante per il settore trasporti?

Nel nostro settore, dove spesso convivono più coperture assicurative (RCA, RCT, infortuni professionali e non professionali), è fondamentale capire come interagiscono tra loro.

Chi gestisce flotte o impiega autisti ha il dovere di:

  • Verificare le clausole di non cumulabilità presenti nei contratti assicurativi.

  • Informare correttamente i dipendenti e collaboratori su cosa aspettarsi in caso di sinistro.

  • Pianificare una copertura integrata che eviti buchi di protezione, ma anche inutili sovrapposizioni.

Il consiglio di CSI Broker

✔️ Quando costruisci il piano assicurativo per la tua azienda, non guardare solo ai massimali, ma anche alle modalità di indennizzo.

✔️ Se hai già una polizza infortuni, valuta se sia utile affiancarla ad altre garanzie, come una copertura per i danni patrimoniali dell’azienda derivanti da assenze prolungate.

✔️ In caso di sinistro, affidati a un consulente esperto che sappia coordinare al meglio le varie polizze coinvolte.